mercoledì 18 aprile 2012

Il Finanziario

"Un gran calciatore vede autostrade dove gli altri vedono solo sentieri" (cit. Vujadin Boskov)
Credo che sia questa la strada che oggi deve prendere la finanza e le persone che vogliono lavorarci.
La finanza è nata con un preciso obiettivo: agevolare le transazioni, gli scambi tra operatori economici. In tal senso più ampio, la finanza "virtuosa" non è solo moneta e tassi, è (nell'economia 2.0) trasparenza, informazione, rappresentazione...
La finanza speculativa, invece, porta a concludere scambi che si basano su una posizione di superiorità patrimoniale, negoziale e/o informativa oppure di prevaricazione politica, militare, fisica o in altre forme. Essa quindi genera e, spesso, amplifica un disequilibrio a vantaggio di chi è già in una posizione di forza fino all'esasperazione: il più forte si appropria di fatto o di diritto di ciò che invece è (o dovrebbe essere) l'oggetto dello scambio, annullando il concetto di "contropartita" e svilendo qualsiasi schema logico-contrattuale con conseguenze economiche e sociali gravi.
La finanza speculativa, portando all'annullamento del bisogno dello scambio, annulla se stessa: non è sostenibile né individualmente né sistemicamente.
Il finanziario al giorno d'oggi deve riscoprire il luogo e la funzione che gli appartiene, si deve far portatore di soluzioni e di idee, individuando prima degli altri l' "autostrada dello scambio", la possibilità che due o più parti possano avere interesse a chiudere un affare, agevolandolo con un contributo non banale.
La finanza così applicata, sarà virtuosa: attenzione, non sarà asservita all'economia ma la completerà fornendo un valore aggiunto in trasparenza, tempestività e gestione controllata dei rischi: nell'interesse degli attori e del sistema a cui appartengono. Inizio questo viaggio, da finanziario, a caccia di "autostrade"...

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